lunedì 9 marzo 2009

ARTE CERVELLO E DIDATTICA SPERIMENTALE



Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
per i giovedì della galleria

Conversazione su "Arte Cervello e didattica"
a cura di Nino Sicari

giovedì 12 marzo ore 18,30

La prevalenza dell’emisfero cerebrale destro nell’analisi visivo-spaziale è stata sfruttata anche nell’insegnamento del disegno, con l’idea che favorendo lo sviluppo delle funzioni proprie dell’emisfero destro si possa facilitare la capacità di rappresentazione grafica. È provato che una disfunzione o una lesione dell’emisfero destro può seriamente compromettere non solo la capacità di riconoscimento delle forme, ma anche la capacità di disegnare. Nel libro “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks, si narra di un insegnante di musica e pittore dilettante che, in seguito a una patologia dell’emisfero destro, perde progressivamente la visione delle forme fino a scambiare la testa della moglie per il suo cappello, mentre la sua capacità di disegnare degenera fino a ridursi a segni incomprensibili. Talvolta la predominanza delle funzioni figurative dell’emisfero destro può manifestarsi in modo sorprendente. Ciò può accadere in concomitanza con ridotte prestazioni dell’emisfero sinistro, rivelate tra l’altro da uno scarso sviluppo del linguaggio. Tutto ciò fa pensare alla necessità di metodi pedagogici che facilitino uno sviluppo o un esercizio armonico dei due emisferi. Questo potrebbe compensare la tendenza storica della cultura occidentale che ha prediletto e predilige le forme di insegnamento basate sull’espressione analitica e linguistica del pensiero, prerogativa prevalente dell’emisfero sinistro. L’emisfero destro, il sognatore, l’artefice, l’artista, nel nostro sistema educativo è largamente trascurato: a esso non si insegna quasi nulla. Certo, esistono l’insegnamento artistico, le applicazioni tecniche e l’educazione musicale nella scuola di base, ma in nessuna scuola si svolgono corsi di immaginazione, di visualizzazione, di tecniche di percezione spaziale, di creatività come materia autonoma, di intuizione o inventiva; fanno eccezione i corsi tradizionali (ormai in via di estinzione) degli Istituti d’Arte, che con la riforma scolastica, anche quelle eccezioni spariranno.

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